
L’elettrocardiogramma (denotato con la sigla italiana ECG e anglosassone EKG) è la riproduzione grafica dell’attività elettrica del cuore durante il suo funzionamento, registrata a livello della superficie del corpo
L’elettrocardiogramma è la registrazione grafica dell’attività elettrica del Cuore e delle variazioni che si verificano durante la contrazione cardiaca (sistole) e di rilasciamento (diastole) degli atri e dei ventricoli durante il suo funzionamento, raccolte per mezzo di elettrodi posti sopra la superficie del corpo. Introdotto da Einthoven, che per questo si meritò il premio Nobel, costituisce il metodo diagnostico per eccellenza di tutte le aritmie.
Già Matteucci nel 1842 aveva dimostrato che il cuore generava elettricità dunque che ogni contrazione del cuore era dovuta ad una attività elettrica.
Solo con Einthoven e il suo galvanometro si ebbe un grosso passo avanti, questi assegnò le lettere P, Q, R, S e T alle varie onde e descrisse i tracciati elettrocardiografici di molte malattie cardiovascolari.
Il primo trattato italiano fu pubblicato nel 1948 da Daniele Sibilia, cui si deve di fatto la sua introduzione in Italia.
Si tratta di un test assolutamente indolore e per il quale non esistono complicanze. Per la sua esecuzione non è necessario il ricorso a farmaci.
ll principio sulla quale si basa è prettamente fisiologico: gli impulsi nel miocardio portano alla generazione di differenze di potenziale, che variano nello spazio e nel tempo e che possono essere registrate tramite degli elettrodi.
Il tracciato elettrocardiografico rappresenta il metodo più facile e più pratico per osservare se l’attività elettrica del cuore è normale oppure se sono presenti patologie di natura meccanica o bioelettrica. (Da paginemediche.it)